Nella notte di Raitre è tornato Corrado Guzzanti e bisogna festeggiare. L'interprete di indimenticabili ritratti (l'affranto Rutelli durante la campagna elettorale del 2001, quando la satira alzò il morale del tele-elettore), torna a una vecchia, esilarante maschera: un monsignore dall'aspetto trasandato, con forte accento romanesco, molto pelo sullo stomaco. E soprattutto miscredente. Come ai vecchi tempi dell'Ottavo nano (il personaggio del maccheronico teologo è ripreso da quel fortunato programma), a fargli da spalla c'è Serena Dandini, ospite di padre Pizzarro a Parla con me, la domenica notte.
Questo burocrate della chiesa, che oltretutto è padre («c'ha ragione mi fijo: stamo ar medioevo»), non riesce a capire cosa vuole fare il devoto Ferrara sull'aborto. Lo va a trovare e lo scopre immerso in una vasca (omaggio allo sketch del Decameron di Daniele Luttazzi), in piena confusione («nun sa nemmeno se è d'accordo co' se stesso»), così gli propone una mediazione («tanto pe' fallo contento, j'ho detto, a Giulià famo 'na cosa più piccola, a ste ragazze levamoje i punti della patente»). Padre Pizzarro è un tipo che non ha tempo da perdere («a Giulià, er Fojo c'ha quattro pagine, la prossima enciclica ce n'ha trecento, io vado a lavorà»), e quando la Dandini si mostra delusa dal suo pragmatismo senza principi («ma padre, pensavo ci fossero dei valori dietro»), lui reagisce con un soprassalto, guardandosi le spalle («ahò, m'hai fatto spaventà»).
Tutti i temi eticamente sensibili passano sotto lo sguardo cinico del teologo senz'anima, convinto che la scienza abbia perfettamente ragione: «l'universo è a undici dimensioni, infiniti universi paralleli, ce stanno l'equazioni, ma de che stamo a parlà, ancora delle apparizioni alle pastorelle? de dio ce ne ponno sta uno come sedici, più due donne e quattro giapponesi».
A Parla con me, un'altra brava attrice, Paola Cortellesi, offre scampoli di satira sopraffina nello spot contro la laicità, famoso per lo slogan «laico, se lo conosci lo eviti, se non lo conosci è meglio». Ma il programma della Dandini, come Che tempo che fa di Fabio Fazio (con Antonio Albanese e Luciana Littizzetto), sono isolate enclave di libertà, eccezioni alla regola.
Il ritorno di Guzzanti fa solo immaginare cosa sarebbe la televisione (e questa campagna elettorale) se solo ci fosse visibilità per tutti i talenti della satira, relegati invece a tarda ora, confinati a Raitre, o democraticamente licenziati come nel caso di Luttazzi.
Di seguito il testo di Corrado Guzzanti. Serena: bene è venuto il momento di affrontare dei temi delicatissimi ma importanti che rischiano anche di entrare in campagna elettorale, parleremo di etica, di aborto, di Dio, del rapporto fra stato e chiesa. E ho la fortuna di poterne parlare con una personalità di altissimo valore, un eminente teologo che ho già incontrato qualche anno fa. Noi vorremmo superare questo divario storico fra laici e cattolici, perché forse è venuto il momento di far cadere anche questo muro; capirci meglio, perché forse credenti e non credenti tutto sommato la pensano meno diversamente di quanto crediamo. Diamo il benvenuto a sua eminenza padre Pizzarro
Pizarro: bonasera. Ammazza quanta gente, ma che c’è a partita?
Serena: buonasera padre, ovviamente non posso che cominciare le polemiche più recenti che riguardano il tema della legge 194 sull’interruzione di gravidanza…le donne non
Pizarro: Ma guarda sta cosa io nullò capita, pure ste quattro caciarone co sti cartelli stanno a fa un porverone quanno se sta a parlà de tutto e de gnente. Guarda che io mica so antifemminista, mica dico caa donna deve fa la calza, ormai me costa più de lana che compralla già finita dai cinesi
Serena: ma come, padre, di tutto e di niente? c’è un tema che è importante tanto che ci hanno fatto anche un partito sulla la moratoria dell’aborto, no Giuliano Ferrara qual è la vostra posizione? Siete in disaccordo?
Pizarro: ma no semo d’accordo, ma non sa manco lui che vole fa lo ce so andato a parlà co’ ferrara, stava dentro a sta vasca, in una confusione…vabbè… Gli ho detto a Giulià, ma che dobbiamo fa esattamente, spiegame. che vordì a moratoria sull’aborto? A moratoria sulla pena di morte vuol dire impedire di ammazzà i condannati, a queste glie impediamo de abortì?
No dice lui, non potemo obbligà una a partorì pe forza
- allora a 194 a lasciamo così
- no, dice lui, è omicidio!
- E quindi che famo? a cambiamo sta legge?
- Nun ho detto questo
- E che hai detto giulià?
- Vojo fa na battaglia curturale
- Ma allora va fa i girotondi daa vita che ce vai a fa in parlamento in parlamento? In parlamento se fanno e leggi (voi cambià a legge? )
- Si no però Bò bà
- Gli ho detto: a giulià (guarda l’orologio) er fojo ci ha quattro paggine, a prossima enciclica ce n’ha trecentosessanta, io vado a lavorà, se vedemo n’artra vorta…
Serena: ah tutto qua?
Pizarro: ma amica mia sull’aborto due so e cose, o lo vietiamo e ricominciano quelli clandestini o lo lasciamo così, ma che poi fa partorì una pefforza? Che famo je commissariamo er corpo? Je mannamo i carabinieri? Nun ze po’ fa magari!, nun ce lo fanno fa, nun ce lo faranno mai fa. È na battaglia persa. Accontentamose, continuiamo quello che stamo a fa continuiamo a piazzà obiettori de coscienza da per tutto che poi je famo fa carriera e all’artri no e va bene così.
Al massimo jo detto a Giulià tanto pe’ fallo contento, famo ‘na cosa più piccola , ho detto a ste ragazze lavamoje i punti della patente…
Serena: i punti della patente a chi abortisce?
Pizarro: mbè? se non porti avanti a gravidanza, allora non porti manco a machina, sei n’assassina, delinguente magari me vieni pure addosso, bò a lui non glie stava bene, vabbé. . . vò andà ar senato, deve andà ar senato. . . vo’ fa na cosa sua
Serena: comunque voi continuate a vietare l’uso del preservativo, preferite che si muoia di aids piuttosto che permettere l’uso di un anticoncezionale, cos’é? Una vita che deve ancora nascere vale di più di una che c’è già?
Pizarro: esatto guarda (noi se semo concentrati proprio su) a noi ce interessa proprio la vita dal concepimento alla nascita, già un quarto d’ora dopo non gliene frega più niente a nessuno, prova a cercà n’asilo nido…
Serena: questo perché la vita di un nascituro è innocente e noi altri siamo tutti peccatori?
Pizarro: no un momento, che ‘innocente’! noi amo stabilito che la vita è innocente fino alla terza settimana, poi se carica er peccato origginale, me dispiace ma soo carica, su sto fatto daa mela ce stiamo dentro tutti…
Serena: ma almeno la pillola del giorno dopo?
Pizarro: ma te pigli na pillola il giorno prima e te ne vai a dormì
Serena: Vabbhè ci sono tante cose che dividono laici e cattolici…però non dobbiamo fare un muro contro muro, comunque siamo tutti d’accordo nella difesa della vita, che la vita è un valore assoluto. . .
Pizarro: Ma che vordì? Ma questo è un grosso equivoco a noi ce fa pure comodo ma nun è vero peggnente. . . sveiateve!
Serena: In che senso?
Pizarro: Ma che pensi che semo tutti pella vita allo stesso modo? Ma che pensi che la difesa della vita nostra e la difesa della vita nostra so uguali? Ma manco pe niente:
I laici pensano che è un valore assoluto noiartri pensamo che è un valore relativo che ci ha donato dio. Er padrone è lui e ce dobbiamo fa quello che dice lui. . . E che pensi che senfuturo la scienza se inventa un modo de fa diventà a gente immortale, che per un laico sarebbe er massimo daaaffermazione della vita, che pensi che noi semo daccordo?
Serena: no?
Pizarro: Ma nun zemo d’accordo peggnente! , amo deciso che a na cert’ora se deve morì e se deve morì! sennò ar regno dei cieli quanno ci annamo? Lo vedi che so du cose diverse? Stamo a fa er gioco delle tre carte peffà sembrà che semo tutti d’accordo ma nun semo d’accordo fondamentarmente peggnente.
Serena: perché per voi…
Pizarro: Bisogna morìììì, bisogna morìììì! Bisogna da nasce e bisogna morì! Bisogna da nasce e bisogna morì!
Serena: ho capito.
Pizarro: Ooooh! Prolife ma pure proafterlife!
Serena: Ho capito crediamo in cose diverse…
Pizarro: Ma lascia perdere il credere… credo credo. Noi stamo a lavorà, diciamo sempre le cose nostre… questo è lavoro.
Serena: Ma come lavoro. Ma allora perché questa ingerenza della Chiesa nella politica italiana?
Pizarro: Ma quali ingerenze… ma io ingerenza non sapevo manco che voleva di, pensavo a ingerire, a roba da magna… credevo che era na polemica sui sordi, sull’ici sull’8 per mille noi diciamo sempre le stesse cose, ta, ta ta, da secoli … siete voi che ci venite dietro… perché nun sapete manco più come ve chiamate, ma voi vi rendete conto di quello che diciamo? Ma hai sentito ar papa quarche domenica fa che ha detto? Ha detto che satana esiste. In zenzo metaforico? In zenzo simbolico de Er male che è in ognuno de noi? No, ha detto dice esiste proprio fisicamente na persona che se chiama satana, nze capisce se de nome o de cognome, e che sta in mezzo a noi, è proprio uno vero in carne e osse. Io gli ho pure detto a giosif: a giò, visto che ce sei, dì che sta sulla flaminia, hai visto mai saa prendono co quello che m’ha sgraffiato la macchina… poi se ne è scordato. Mica penserai che ce credemo davvero!
Serena: ma allora lei non crede
Pizarro: ma lascia perde, ma che stamo a scola? Noi famo il lavoro nostro, siete voi che ce venite dietro e più ce venite dietro e più ce tocca lavorà, mica me lamento eh? È un momento d’oro, ma devi sta pure attento a tutto quello che dici che tutti te danno retta, ma o sai che è mpeso questo? Ma o sai che è mpeso vero? Almeno quando c’era il latino la buttavamo un po’ in caciara, adesso tocca pure dì le cose precise!
Serena: ma scusi padre, voi comunque vi attenete alle parole del vangelo
Pizarro: a parola de chi? Ma che stai a scherzà? Ma te nun zai er lavoro che c’è dietro! Er lavoro dii secoli! O sai i vangeli veri quanti sono? Sedici! Dentro ce stanno le cose più assurde su quello che po’ avé detto e fatto gesù cristo da mettese le mani nei capelli!
Noi se semo capati i meglio, quelli che più ce potevano servì ma poi non sai quanto ci abbiamo lavorato sopra uuuuh (i secoli a mette e toglie) diceveno dee cose che no stavano ne in cielo ne in terra! . . .
Serena: cioè lei sta dicendo che i vangeli non sono i documenti originali ma sono stati manipolati?
Pizarro: ma che stai a scherzà? Ma te o sai la madonna de fatima qual’è l’urtima frase che ha detto alla pastorella, l’urtima frase quella vera? “Vamme a comprà le sigarette”… ma te pare che a lasciavamo? Ma ce dovreste ringrazzià!
Serena: ma si rende conto di quello che sta dichiarando pubblicamente….
Pizarro: A seré ma dechecosa? Ma guardamese neee palle dell’occhi:
Io te e dico fra me e te, dico stretta tra me e te… ma domani si te incontro pe strada nun te conosco e nun te saluto.
Serena: Ma guardi che stiamo in televisione!
Pizarro: Ee capirai, in televisione se po’ dì tutto e er contrario de tutto, domani famo la smentita e dopodomani moo scordato… capirai, co sta testa che ciò… er problema mio e de no scordammelo prima della smentita…
Serena: scusi Ma allora qual è la verità…
Pizarro: A Sere, stretta tra me e te, la verità???ma che te pensi che non li leggemo i giornali, ma che venimo dalla montagna del sapone? Che non lo sapemo l’universo come è fatto? La teoria attuale che poi è una rielaborazione della teoria delle stringhe, si chiama M theory e dice che ce stanno Undici dimensioni e infiniti universi paralleli
Serena: Ah, lei crede a questo?
Pizarro: No, questa è la realtà, no è che credo! Così stanno le cose, ce stanno le equazioni te le poi annà a vedé o sai che se viaggi in un certo modo attorno ad un buco nero supermassivo in rotazione poi viaggiare avanti e dietro nel tempo a piacere?
Serena: E quindi, scusi, infiniti universi paralleli? quindi lei è per la scienza..? dio c’é?o Non c’é? Non capisco. . .
Pizarro: Infiniti universi paralleli, a seré: Dio po esiste, non esiste, staccene quattro, due negri, du giapponesi, co a barba senza barba. . . nun conta più niente. È tutto superato, colla palla de vetro ce indovini deppiù. Per fortuna alla gente non gliene frega niente se no dovremmo pure di che non è vero. . . perché santo quarcheccosa ja parlato un angelo e ja detto che le quazioni so dee grandissime fregnacce. Artro che galileo, armeno quello era uno, lo facevi sta zitto, questi sò migliaia, so americani stanno a sti centri de scienziati sotto terra co sti acceleratori de particelle, vaje a di quarcosa te, vaglie a da foco uno a uno. Una vorta i Giordano Bruno pijavano subito. . .
Serena: Sono sconvolta lei praticamente mi sta dicendo che neanche lei crede. . .
Pizarro: Ancora con sto crede. E’ lavoro! Me interessa soltanto ogni tanto paa curiosità de capì come è fatto l’universo quello vero. . . anche perché noi poracci pe tutto il giorno stiamo in un mondo de fantasia… pure te ogni tanto dovrai staccà co sti comici mica te li porti pure a casa…
Serena: Sono allibita. . . pensavo ci fossero dei valori dietro..
Pizarro: (si volta di scatto) ma che sei matta? , me fai pià un corpo!
Serena: senta comunque a prescindere dalla dottrina su cui uno può anche avere dei dubbi, l’idea di Dio però è ancora molto forte, molte persone comunque credono in qualcosa perché dicono che tutto è troppo perfetto e non può essersi creato da solo, con l’evoluzione
Pizarro: brava, cioè te non riesci a crede che tutto se po’ esse creato da solo allora te inventi uno che non solo s’è creato da solo ma ha pure creato tutto il resto, ma allora te voi proprio complicà a vita. Niente stamo ar medioevo quà, stamo ar medioevo…
Serena: ma scusi ma allora qual è il senso della vita? Qual è il fine, lo scopo della vita?
Pizarro: a seré imparete sta filastrocca: er senso della vita è la vita, er fine della vita è la fine!
Serena: buonasera
Pizarro: buonasera… niente stamo ar medioevo proprio… c’ha ragione mio figlio